
Il momento in cui si sospetta di avere un figlio omosessuale può mandare in crisi anche il genitore più aperto di mente.
Si può avere paura: paura che soffra, paura della reazione della gente, paura che il proprio rapporto con lui o con lei cambi.
Un bell'articolo della blogger Amelia sull'Huffington Post, "Dieci modi di aiutare un figlio (forse) omosessuale", ci regala una serie di spunti di riflessione.
Amelia stila un decalogo di consigli, ottimi consigli che in realtà ogni genitore (amorevole e aperto di mente) dovrebbe seguire e che potremmo riassumere così: "Ama i tuoi figli così come sono e insegna loro a rispettare tutti".
Naturalmente, il presupposto fondamentale è accettare che tuo figlio possa essere omosessuale (purtroppo non è una cosa così scontata). Quando si decide di diventare genitori bisognerebbe essere aperti a ogni possibilità. Visto che alcune persone sono omosessuali, pensare che tuo figlio non possa esserlo (o "diventarlo") è lo stesso che pensare "L'omosessualità non esiste" (o che possa essere influenzata dai tuoi comportamenti).
E proprio perché gli omosessuali esistono, non bisogna mentire al riguardo. Basta spiegare il tutto in termini di amore, senza scomodare la sessualità. Per esempio "Le zie Anna e Carla si amano come si amano la mamma e il papà". Per i bambini l'amore è una chiave di lettura semplice e comprensibile.
Va da sé, poi, che occorre mostrare naturalezza e accettazione di tutte le persone omosessuali, anche non conoscenti; un buon modo può essere portare i propri figli al Gay Pride o ad altri eventi della comunità LGBT, dove possano entrare in contatto con ogni tipo di relazione e famiglia.
Attenzione all'omofobia latente. Non dire (e non tollerare che si dicano in presenza dei tuoi figli) espressioni come "Che frociata", "Checca isterica", "Persona dell'altra sponda", ecc. Prendi inoltre posizione contro gli omofobi: un figlio omosessuale sentirà che stai prendendo le sue difese - che voglia o meno fare coming out.
Altro ottimo consiglio: lascia i tuoi figli liberi di esprimersi. Il giudizio dei genitori può essere molto doloroso, e può esprimersi in molti modi: una battuta, un sorriso ironico, il rifiuto di parlare di qualcosa, una ostentata mancanza di interesse.
Se tuo figlio maschio ama la moda femminile, ascoltalo, incoraggialo; se tua femmina stravede per la caccia, fà altrettanto; non significa che siano omosessuali, ma... se anche lo fossero?
Ascoltare senza giudicare, senza saltare sulla sedia o cambiare colore, è sempre importantissimo (anche se difficile). Immagina che tuo figlio di 10 anni ti racconti di aver preso una cotta per qualcuno del suo stesso sesso. Si tratta di una evenienza frequente e non significa ancora che tuo figlio sia omosessuale, ma... se lo fosse? Sgridandolo o ridicolizzandolo crei in lui ansia e paura. E chiudi i ponti di un futuro dialogo.
Insomma, se sai mostrarti aperto, tollerante e sereno, mandi ai tuoi figli, (omo o etero che siano) il messaggio giusto: che tutte le persone sono uguali per te, e che il loro orientamento sessuale ti è indifferente. In sostanza hai fatto la cosa giusta: hai reso tuo figlio felice.
Fonte: GAY.tv