L'industria multimilionaria del porno made in USA è di nuovo in crisi. Come già in passato, sembra ci sia una nuova epidemia di contagi HIV nella cerchia degli attori hard. Dopo Cameron Bay e Rod Daily (nella foto), è ora il turno di una terza persona (la cui identità non è stata ancora rivelata) risultata sieropositiva in meno di un mese.
La notizia è stata rivelata da Joanne Cachapero, referente della Free Speech Coalition, la lobby degli attori porno, che si è affrettata a precisare: "Non abbiamo indizi per sapere se il contagio sia avvenuto sul set o fuori dal set. Stiamo prendendo tutte le misure necessarie per capirlo e proteggere gli attori". Tra queste, una sospensione delle produzioni a tempo indeterminato.
Tutta la questione ruota attorno all'utilizzo del condom, un argomento infuocato e controverso. Da una parte gli attivisti AIDS spingono per renderlo obbligatorio, dall'altra l'industria del porno si oppone con forza.
Tradizionalmente gli studios si concentrano nella San Fernando Valley di Los Angeles. E già l'anno scorso il consiglio della città approvò un'ordinanza che rendeva l'uso del preservativo obbligatorio per gli attori hard. Fu un grave scontro con la Free Speech Coalition, che si lamentò dell'ingerenza: se si parla di sesso tra adulti consenzienti, sostenne, nessuno dovrebbe avere voce in capitolo; il condom non è necessario, gli spettatori non vogliono vederlo, e se dobbiamo usarlo per forza dovremo andarcene o tagliare posti di lavoro.
Gli attori comunque si affidano, volontariamente, a uno screening mensile per le malattie sessualmente trasmissibili. Screening che però nel caso dell'HIV non pare un efficace metodo di prevenzione. Questo a causa del periodo finestra, durante il quale il test può dare un falso negativo (ed essere particolarmente contagioso).
Nel 2004 un altro attore, Darren James, risultato positivo all'HIV, aveva rivelato la pressione esercitata sugli attori porno per non usare il preservativo, nemmeno nelle scene di sesso più violento. Altre MTS, come la Clamidia, erano frequenti, ma gli attori erano incoraggiati a non far girare troppo la voce.
La questione del preservativo poco gradito agli spettatori è un altro punto dolente.
Quando le persone fruiscono del porno, gay o etero, lo fanno spesso come fuga dalla realtà, come momento di pura fantasia. Un mondo di situazioni irrealistiche dove non c'è spazio per il realismo brutale di un condom, che richiama alla triste realtà della malattia. Ma forse è tempo di un'evoluzione della mentalità.
Forse i canoni estetici dovrebbero adeguarsi all'etica, e un film porno dovrebbe trasmettere messaggi positivi, salutari, di prevenzione. Dopotutto sono in gioco tante vite umane, e non solo quelle degli attori.
Fonte: GAY.tv
