
Dopo le presunte parole di Papa Francesco sull'esistenza di una potente lobby gay in Vaticano, Don Dariusz Oko torna a parlare dell'argomento e della sua crociata: liberare la chiesa dai preti gay.
La CLAR (la Confederazione Latinoamericana dei Religiosi) ha smentito la notizia delle parole del Papa sulla Lobby gay scrivendo: “Non c'è alcuna registrazione di quell'incontro», hanno scritto, «quel testo è stato elaborato sulla base dei ricordi dei partecipanti”. Nonostante questo le parole del Pontefice hanno scatenato il finimondo attirando l'interessa di tutti gli organi di stampa.
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Si riapre il vaso di Pandora dell'omosessualità in Vaticano e della presenza, o meno, di preti gay. Il Giornale ha intervistato il cardinale di Curia Georges Cottier che ammette: “Non sono molto informato ma è una cosa tristissima, Se il Papa ha detto davvero queste cose a quei religiosi è sicuramente per invitare a convertire quelle persone.”
All'interno della Chiesa, si sa che tra laici e sacerdoti ci sono dei peccatori; Francesco ci dice che dobbiamo aiutare quelli che peccano e fornire i mezzi spirituali per evitare che i deboli cadano in tentazione: lui sin dall'inizio chiama i sacerdoti alla santità evangelica e se ha accennato a questi scandali, è perché vuole agire e salvare qualcuno dal peccato
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La lobby gay è solo uno dei “problemi” che il nuovo Papa deve affrontare, secondo il professore di teologia all'Università Pontificia Giovanni Paolo II di Cracovia, Don Dariusz Oko, Papa Francesco dovrà affrontare una lotta interna contro “l'eresia dell'omosessualità”. Il professore continua:
Il Santo Padre ha confermato quello che tutti sanno da molti anni, penso che si sia finalmente rotto quel muro di omertà che esiste da tempo.
Ma ora, come rompere quell'altro muro di omertà che c'è dentro i seminari? Chi si preoccupa della rivoluzione di Benedetto XVI che ha vietato di ordinare dei preti omosessuali?Il problema della lobby gay in Vaticano è importante ma marginale. La vera sfida del Pontefice è l'eresia dell'omosessualità, io la chiamo "omoeresia" (ovvero il rifiuto del Magistero della Chiesa cattolica sull'omosessualità) i cui difensori sono a favore del sacerdozio per i gay.
Il Santo Padre deve combattere questa eresia che si è diffusa per tutta la Chiesa.
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Secondo Don Dariusz il fulcro della lotto all'omoeresia è nei luoghi di formazione come i seminari: “È lì che si decide il futuro della Chiesa! L'unica via d'uscita è di continuare la rivoluzione di Ratzinger che ha voluto "liberare" i seminari da formatori gay e da seminaristi omosessuali”
Sono importanti i problemi come gli abusi sui minori da parte di preti, oppure la lobby gay che condiziona la Chiesa. Ma la domanda cruciale riguarda la visione cattolica del sacerdozio e dei sacramenti.
Se vogliamo salvare la teologia del sacerdozio fedele alla tradizione, allora i nostri preti devono essere maschi eterosessuali conformi a Cristo.In poche parole: ammettere o no agli ordini sacri dei candidati gay vuol dire porre la domanda se vogliamo salvare o meno la visione tradizionale cattolica del sacerdote che agisce in persona Christi.
Fonte: GAY.tv