
Ancora un nuovo caso di omofobia in Russia, questa volta la vittima è il vice direttore di un aeroporto regionale dell'estremo oriente: ucciso a calci e coltellate perché gay.
La notizia lascia senza parole, come riporta la commissione inquirente regionale, l'uomo di 39 anni è stato aggredito ed ucciso “per via del proprio orientamento sessuale non tradizionale”. I tre presunti aggressori, di età compresa fra i 18 e i 25 anni, sono stati arrestati con l'accusa di omicidio.
I tre avrebbero aggredito la vittima una volta scoperta la sua sessualità. Ucciso a forza di calci e coltellate, l'uomo è stato poi gettato nella sua auto a cui i tre hanno dato fuoco. Non è la prima volta che l'omofobia sfocia in violenza e morte in Russia.
L'attivista gay Nikolai Alekseev trova come causa alla violenza le leggi e gli atteggiamenti omofibi dei leader politici russi: “Una tale retorica e' inaccettabile”. Nel frattempo il Parlamento russo sta discutendo un disegno di legge che vieta ogni forma di “propaganda omosessuale” in tutto il paese.
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Fonte: GAY.tv