A Barletta si terrà il gay pride 2013 dall'8 al 15 giugno ma l'evento rischia di scatenare un polverone per colpa del patrocinio negato dal commissario prefettizio, Anna Maria Manzone.
La richiesta del patrocinio è partita dall'Arcigay locale per il gay pride 2013 che si terrà a Barletta. La risposta del commissario prefettizio ha lasciato di stucco l'associazione: “È un atto politico, non spetta a me”. Ovviamente la risposta ha causato un polverone politico non indifferente che rischia di travolgere anche il Parlamento.
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Gli organizzatori hanno rilasciato delle dichiarazioni a La Repubblica: “Il commissario ha detto che per correttezza istituzionale voleva rimandare tutto al prossimo sindaco: peccato che la manifestazione si tenga in contemporanea con il possibile ballottaggio. Il patrocinio non lo avremmo mai avuto. E poi mai avremmo pensato che ancora qualcuno pensi che una manifestazione come la nostra, in difesa di diritti, potesse urtare le sensibilità di qualcuno. Per fortuna il commissario non aveva ragione.”
Gli organizzatori del gay pride 2013 di Barletta non si sono fatti scoraggiare e hanno contattato tutti candidati sindaco di Barletta per chiedere la loro opinione sull'accaduto: “Nessuno si è detto contrario al patrocinio e così tra oggi e domani presenteremo un nuovo documento, per spiegare l'iniziativa del Barlettapride con la firma di tutti i candidati sindaci e quindi di tutte i partiti politici che si dicono d'accordo alla manifestazione.”
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Anche perché, cosa c'è di male in questa manifestazione?
Mai come ora, dobbiamo fare di tutto perché la manifestazione si svolga e si svolga nel migliore dei modi: è un nostro diritto e ora anche un nostro dovere
Il Barletta pride 2013 si terrà dall'8 al 15 giugno. Non si parlerà solo di diritti LGBT ma anche di problemi inerenti tutte le minoranze perché, come sottolineano gli organizzatori, la Puglia è “un posto moderno in tema di diritti e civili. I comuni si dotano di registri per le coppie di fatto, non esiste la diversità. Per questo non possiamo accettare una scelta miope e burocrate come quella che sta facendo il comune di Barletta.”
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Fonte: GAY.tv