
David Berger porta alla luce tutti i retroscena del Vaticano fatto di sesso, saune e cruising gay. Il quotidiano online indipendente Lettera 43, intervista Berger sulle abitudini proibite degli uomini di Chiesa.
Ex teologo tedesco, David Berger viene allontanato dall'insegnamento nel 2010 dopo il suo coming out e la pubblicazione del libro La sacra apparenza, un teologo gay nella Chiesa cattolica. Negli anni in cui ha vissuto a Roma lo scrittore ha indagato ed esplorato la scena gay locale incontrando preti e “monsignori”.
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Un movimento, dentro e fuori le mura del Vaticano, che Berger racconta con cura di particolari e senza peli sulla lingua. Secondo lo scrittore una delle cause delle dimissioni di Papa Ratzinger: “Benedetto XVI avrà probabilmente saputo di qualche episodio. Alcuni scandali erano noti ai suoi intimi e anche di dominio pubblico. Ma mai, credo, il papa si sarebbe aspettato un fenomeno di tali dimensioni. Per lui sarà stato uno choc.”
Se per l'ex Papa scoprire la verità sulle abitudini notturne del Vaticano è stato uno choc, per Berger non è stato così sconvolgente: “Quello che ho potuto vedere in sette anni di soggiorni a Roma era più che altro, semplicemente, la pratica diffusa dell'omosessualità. Non dichiarata, ma palese. E nemmeno legata al desiderio di fare carriera in Curia.”
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L'ex teologo entra nei particolari spiegando le dinamiche: “In Vaticano mi capitava spesso di essere avvicinato per avere “contatti” con i religiosi. E poi c'erano i monsignori, ognuno con il loro segretario, il loro autista, il loro aiutante personale. Spesso giovane e latino-americano […] La sera frequentavo i luoghi gay della capitale e non di rado mi imbattevo in religiosi.”
Gli incontri avvenivano in saune, locali e parchi: “Mi ricordo bene degli incontri fatti all'Hangar, un locale gay di Santa Maria Maggiore. E, all'aperto, nel parco di Monte Caprino, vicino al Campidoglio. I romani sapranno bene di cosa parlo.” Il parco in questione, che il sindaco Alemanno ha chiuso nel 2009, era un luogo dove etero e gay si ritrovavano per organizzare incontri sessuali occasionali.
Ci si andava per fare conoscenza, talvolta anche sesso. Attraeva molta gente.
Da lì, un giorno sono anche finito in un appartamento di Monte Mario. Era una casa di cui ogni religioso aveva la sua chiave. C'era un via vai: si entrava e si usciva, senza impegno.
In Vaticano, la pratica omosessuale è consolidata e inconfessabile, anche se è molto più frequente rispetto alle sedi periferiche. Dubito che il pontefice si fosse reso conto di un fenomeno di tali proporzioni.
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Berger parla anche del vecchio Pontefice, Ratzinger, che molto probabilmente ha deciso di abbandonare la guida della Chiesa proprio per colpa della vita notturna sregolata del Vaticano: “Benedetto XVI ha un'enorme paura, quasi il panico, degli omosessuali. Per lui deve essere stato uno choc. Una profanazione inimmaginabile. Questa sua omofobia è il frutto di un tabù. Una chiusura totale a una realtà mai accettata e forse neanche concepita.”
Ratzinger era “Un ragazzo fragile, dicono. Molto delicato, sensibile. In privato, c'è chi concorda nell'attribuirgli chiare tendenze omosessuali. Questo, voglio sottolinearlo, non vuol dire essere gay. Molti sacerdoti sublimano queste loro tendenze nell'estetica. Magari non sono neanche consapevoli della loro natura.”
David Berger parla anche del nuovo Papa Francesco e del suo rapporto con l'omosessualità: “Sa spendersi per i poveri, gli emarginati, i bambini sofferenti e malati. In questo, papa Francesco è davvero grande. Ma sui gay può essere ancora più pericoloso di Ratzinger.”
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Fonte: GAY.tv